Universo statico

L'idea dell'universo statico teorizza che lo spazio non è né in espansione né in contrazione, ma è dinamicamente stabile. Albert Einstein propose un modello simile nella sua cosmologia aggiungendo una costante cosmologica alle sue equazioni della relatività generale per ribattere i dinamici effetti della gravità che nell'universo di de Sitter causerebbero il collasso. Dopo la scoperta di Edwin Hubble che vi è una relazione tra lo spostamento verso il rosso e la distanza, Einstein dichiarò che la sua teoria fu il suo "più grande errore".[1]

Dopo le osservazioni di Hubble, Fritz Zwicky ipotizzò che un universo statico dovrebbe essere possibile se esistesse una spiegazione alternativa al redshift cosmologico regolata da un meccanismo che causerebbe alla luce una perdita di energia durante il viaggio nello spazio, un concetto che sarebbe poi conosciuto con il nome di "luce stanca". Successivamente le osservazioni cosmologiche hanno dimostrato che un modello simile non è possibile, dunque la maggior parte degli astrofisici affermano che l'ipotesi dell'universo statico non è da prendere in considerazione.

Esso tuttavia non esclude il modello standard della cosmologia e il Big Bang ma postula che espansione, densità critica (densità media della materia-energia presente nell'universo superiore, uguale o inferiore ad un certo valore critico, solitamente indicato con Ω\Omega) e gravità siano ad un certo punto in equilibrio, cosa che le ultime scoperte sull'accelerazione dell'espansione sembrano non confermare, anche se non c'è certezza assoluta mancando sufficienti dati sulla natura dell'energia oscura, una sorta di nuova "costante cosmologica"; nel caso si trattasse di una quintessenza, essa potrebbe mutare nel tempo.

L'ultimo astronomo importante sostenitore dell'universo statico in opposizione alla legge di Hubble fu Halton Arp, che, più della luce stanca, per cui il rosso è l'effetto del tempo di percorrenza, e al posto del redshift cosmologico accettato basato sulla distanza, proponeva il redshift periodico e intrinseco, basato sull'età e le caratteristiche dell'oggetto tramite aumento di massa, secondo le teorie dell'astrofisico indiano Jayant Vishnu Narlikar (teoria della massa variabile basata sul principio di Mach), uno dei fattori con Fred Hoyle della teoria dello stato stazionario.

  1. ^ PBS Costante cosmologica, su pbs.org. URL consultato il 22 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2011).

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